Prontamente - Lc 18,1-8 |
||
---|---|---|
+ Dal Vangelo secondo Luca |
||
pregare sempre | Il Vangelo di Luca è insistente nel parlare della preghiera, qui nel raccontare una parabola ne anticipa la motivazione: la necessità di pregare sempre. Queste tre parole dovrebbero essere analizzate con cura. |
|
senza stancarsi mai |
La traduzione è plausibile e buona ma possiamo cercare un significato più nascosto e profondo. Il verbo «enkakèō» significa “non lasciar cadere le braccia, non scoraggiarsi”, dunque non perdersi d’animo; più della stanchezza, rimanda all'abbandono delle armi durante il combattimento. La necessità della preghiera punta sulla fiducia in Dio che la preghiera alimenta, senza scoraggiarsi. Nella lotta della vita bisogna intensificare la preghiera per superare la fatica di affrontare le difficoltà, non lasciarsi prendere dallo scoramento, non disertare l’impegno concreto. Come la vedova che spera oltre ogni umana speranza e persevera contro l’ingiustizia. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede (2Tm 4,7). Alla perseveranza, la fiducia nella giustizia di Dio che è dalla sua parte gli permette di non rispondere alla cattiveria del giudice con altrettanta cattiveria, né di sostituirsi a lui nell’arrangiarsi da sola cercando altre giustizie; deve mantenersi libera dal rancore, dall’inacidimento, dal vittimismo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene (Rm 12,21). |
|
a importunarmi |
La vedova non ha paura di chi non temeva Dio ed era lontano da Lui perché lei sta dalla parte di Dio - o meglio Dio che sta dalla parte dei poveri è sicuramente dalla sua parte - Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri, rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio (Sal 10,17). Non ha paura di chi non ho riguardo per alcuno – la relazione con l’uomo è specchio di quella con Dio; il giudice è una persona cinica che ha davanti solo il proprio interesse e non i bisogni delle persone, non si converte alla giustizia, l’unico suo scopo è liberarsi dal fastidio, il suo egoismo persiste in lui, incapace di relazionarsi entrare nel punto di vista dell’altro. A volte la preghiera insistente e ossessiva sembra il contrario di quello che dovrebbe essere, si finisce per ascoltare se stessi ed inceppare ogni relazione umana, crediamo di pregare Dio ma è solo il nostro “Io” che ci sta davanti. |
|
prontamente |
La Giustizia di Dio, invece, è “pronta”, perché il suo disegno di salvezza è già in atto, l’amore di Dio per l’uomo non diminuisce, né si nasconde: Perché, Signore, ti tieni lontano, nei momenti di pericolo ti nascondi? (Sal 10,1). Con la preghiera entriamo nel cuore di Dio, nel suo sguardo sull’uomo per scoprire che la risposta “pronta” è fatta della sua pazienza (cfr Lc 13,6-9). Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi (2Pt 3,9). E questo vale soprattutto per ciascuno di noi! |
|